Antinfiammatorio e analgesico naturale, l’artiglio del diavolo è conosciuto come rimedio efficace e potente per curare moltissimi disturbi e malanni fisici.
Una pianta perenne dell’Africa Sud-Occidentale che cresce nel deserto e nella steppa di Namibia e Madagascar: l’artiglio del diavolo prende il suo nome così particolare dagli uncini presenti sulle sue estremità, molto pericolosi perché in grado di penetrare in profondità nelle zampe degli animali, causando ferite potenzialmente gravi.
Perché si usa l’artiglio del diavolo in erboristeria
Questa pianta viene utilizzata da secoli dalle popolazioni africane per trattare malattie reumatiche e dolori alle articolazioni, ma anche febbre e problemi legati allo stomaco. Grazie ad approfonditi studi scientifici ed erboristici, poi, è stato possibile confermare le reali proprietà curative dell’artiglio del Diavolo: nello specifico sono stati scoperti tre glicosidi responsabili degli effetti analgesici e antipiretici.
Ma a cosa serve l’artiglio del diavolo?
- Combatte le patologie infiammatorie come tendiniti, artriti, artrite reumatoide, mal di schiena e dolori cervicali.
- Se consumato come infuso, favorisce il processo di digestione.
- Controlla il colesterolo nel sangue, aiutando ad abbassarne i livelli entro i limiti salutari per il nostro organismo.
- E’ un potente analgesico contro i dolori localizzati, in grado di sostituirsi ai farmaci da banco.
- Favorisce l’eliminazione dell’acido urico, rendendolo un prodotto utile in caso di gotta.
- E’ un gastroprotettore naturale: se utilizzato durante il cambio di stagione o nei periodi di forte stress aiuta il nostro corpo a gestire meglio la transizione stagionale.
L’artiglio del diavolo stimola la produzione di succhi gastrici e della bile ed è quindi controindicato se il soggetto soffre di ulcere gastriche o al duodeno.
E’ possibile reperire questa potente erba medicinale in erboristeria sotto forma di compresse o in polvere, ed è fondamentale consultare un medico per determinare l’esistenza di patologie pregresse o l’associazione dannosa con altri farmaci già in corso d’assunzione.
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