Secondo la British Association of Dermatologists negli ultimi anni le intolleranze cutanee sono aumentate del 10%, e le donne ne sono colpite due volte più degli uomini. Si punta il dito contro i cosmetici, che però, grazie alle recenti restrizioni imposte dalla Comunità Europea, si possono considerare sicuri. Ma anche sostanze innocue possono dare irritazioni, specie se la pelle è sensibile: per una predisposizione individuale, perché si soffre di una dermatosi persistente o per le aggressioni ambientali. Sei anche tu portata a rossori, pruriti, bruciori? Segui i nostri consigli per evitare i disagi.
Trucchi
Le tinte scure sono le più irritanti
Perché succede
Fondotinta e ombretti possono contenere conservanti (come i BHA), derivati siliconici, filtri solari (PABA) e pigmenti che possono, anche se non frequentemente, dare problemi. Un altro noto allergizzante è il nichel che, pur essendo vietato come ingrediente cosmetico, può entrare nei prodotti durante le fasi di produzione.
Soluzioni
In generale, se hai la pelle intollerante o allergica orientati verso trucchi privi di profumi e testati contro le allergie. Gli ombretti nelle nuance più scure, soprattutto i viola e i neri, contengono pigmenti potenzialmente irritanti in maggiore concentrazione, quindi alternali a quelli chiari, e preferisci i make up naturali e/o certificati biologici. Se hai la pelle sensibile, utilizza ombretti in crema, perché quelli in polvere tendono a disidratare e a scatenare così più facilmente le reazioni. Non esistono cosmetici del tutto privi di nichel, ma puoi scegliere quelli con la scritta nickel tested: sono quelli testati sui soggetti allergici senza provocare reazioni.
Profumi
Il calore della pelle può scatenare la reazione
Perché succede
Le 26 sostanze (sintetiche o naturali) riconosciute dall’Unione Europea come quelle maggiormente “allergizzanti” le ritrovi spesso sulle etichette delle fragranze: sono materiali sintetici o naturali, come oli essenziali e alcol. L’obbligo di riportarle in etichetta, però, scatta solo quando la loro concentrazione supera i limiti di soglia segnalati dal Comitato Scientifico dell’UE e previsti dalla legge europea, cioè superiori a 100 ppm (parti per milione) per i prodotti a risciacquo e a 10 ppm per gli altri. Quindi non puoi avere la certezza che un profumo non scateni una dermatite, anche se lieve. Una probabilità che potrebbe essere spiegata da un recente studio condotto presso l’università di Gothenburg, in Svezia: alcune fragranze, anche se presenti in percentuali infinitesimali, possono scatenare reazioni della pelle perché sono sensibili all’aria e quindi si trasformano in potenziali allergeni una volta spruzzate sul corpo.
Soluzioni
Non cambiare spesso fragranza e non applicare il profumo nelle zone con la pelle più sensibile e sottile: décolleté, ascelle, inguine. No anche alle fragranze subito dopo un bagno o una doccia calda: aspetta che la temperatura corporea torni a valori di normalità, perché in questa fase l’alcol può sensibilizzare la pelle. Altra precauzione importante: mai profumarsi prima di esporsi una fonte di calore (sauna, per esempio) e di luce artificiale e naturale diretta (lettini abbronzanti, campi da sci e, d’estate, in spiaggia): i raggi infrarossi facilitano infatti la trasformazione di sostanze aromatiche da innocue a potenziali allergeni.
Creme e detergenti
A rischio i prodotti con più schiumogeni e con un elenco lungo di ingredienti
Perché succede
Alcuni ingredienti di creme per viso e corpo e detergenti (saponi, bagnoschiuma, shampoo) più di altri possono scatenare l’eccessiva reattività delle pelli predisposte (per sapere se rientri in questa categoria fai il test “stinging”, vedi qui sotto). Tra questi ci sono le paraffine, la lanolina, alcuni acrilati e filtri solari come il benzofenone. Altre sostanze a rischio d’irritazioni, se usati in quantità eccessive, sono alcuni conservanti, come il kathon. Se sei predisposta, possono scatenarsi reazioni anche dal contatto con i coloranti e con alcuni tensioattivi schiumogeni.
Soluzioni
Preferisci i detergenti privi o con pochissimi tensioattivi (le sostanze schiumogene) e le creme senza coloranti e profumo, nonché “minimal”, ossia con una gamma ristretta d’ingredienti. Utilizza un olio detergente, più indicato a ripristinare il film idrolipidico, e detergenti ricchi di emollienti, come l’avena colloidale. Meglio la doccia del bagno, perché richiede un contatto meno prolungato con l’acqua, che può ulteriormente sensibilizzare la pelle per la presenza massiccia di calcare o di residui di cloro. Per la pulizia del viso, evita i saponi a risciacquo, troppo aggressivi: meglio latte detergente e tonico non alcolico.
Sei allergica oppure ipersensibile?
L’allergia provoca rossori diffusi ed estesi a tutta la pelle del corpo, che “scattano” solo al contatto con una o più sostanze precise e che mette in allerta anche il sistema immunitario, con produzione di cellule sensibilizzate alla sostanza che l’organismo ritiene allergizzante.
L’intolleranza insorge dopo una ripetuta esposizione a diverse molecole dotate di un’attività chimicamente aggressiva nei confronti della pelle. Scatena pruriti e rossori solo nella zona che entra direttamente in contatto con gli ingredienti non “graditi”. E non provoca una reazione immunitaria nell’organismo.
I test per scoprire il grado di reattività della pelle
Fai da te
Una versione “casalinga” per testare la reattività a un cosmetico (da fare sempre prima di usarne uno nuovo): applica un po’ del prodotto nell’incavo del gomito o dietro l’orecchio. Se nel giro di un’ora la zona si arrossa, il cosmetico è da evitare.
Test “stinging”
Si effettua dal dermatologo per stabilire, nel dubbio, se una pelle è sensibile. Si applica su due piccole zone della cute, in genere sulle guance, dell’acido lattico e dopo qualche minuto si osserva la reazione sulla pelle e si fa esprimere alla persona le sensazioni percepite dal contatto con la sostanza.
Patch test
Si esegue in caso di sospetta allergia tenendo sulla pelle un cerottino contenente minime quantità delle sostanze allergizzanti più comuni. Dopo 2-3 giorni si osserva la reazione (nei centri allergologici il ticket costa circa 30€; se lo esegui in regime privato costa circa 60€).
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