Vuoi provare il formaggio di capra? Ecco alcuni dei prodotti che potresti trovare nel tuo supermercato.
A crosta fiorita
Caprel, Fattorie Girau, 21,50 e/kg Ottenuto con il 100% di latte di capra sardo, è definito formaggio a “crosta fiorita”, per la presenza del feltro superficiale di muffe bianche. Non eliminarlo: lo strato di muffa caratterizza piacevolmente il gusto. Prima di assaporarlo lascialo a temperatura ambiente per almeno un’ora. Sostanzioso, l’etichetta non indica le calorie.
Caprino
Caprì di capra Mauri, 17,50 e/kg Preparato esclusivamente con latte di capra pastorizzato, è un formaggio fresco morbido e spalmabile. Il sorbato di potassio, usato come conservante, è del tutto innocuo. È tra i formaggi di capra più light: fornisce 270 calorie l’etto.
Feta
Mevgal,15,50 e/kg Il più conosciuto dei formaggi greci è prodotto da Mevgal con latte di pecore e capre allevate al pascolo. Ottenuto secondo il rigido disciplinare dop, è in una pratica confezione sottovuoto che ne prolunga la durata. Dà 258 calorie l’etto.
San Tumas
Latteria Valtellina, 18,50 e/kg Il San Tumas, formaggio di capra pluripremiato, rivela il suo “carattere” già dall’odore intenso della crosta. La pasta, giallo ambrata, ha un sapore molto dolce e poco salato. Essendo stagionato è calorico, ma l’etichetta non dà informazioni.
Crescenza
3B latte, 13,90 e/kg Senza conservanti e con fermenti lattici vivi, riprende le caratteristiche di consistenza, freschezza e leggerezza della tipica crescenza lombarda, ma con la nota particolare data dal latte di capra. Non si indicano le calorie, probabilmente simili a quelle della crescenza di mucca (280 circa).
Occhio all’etichetta
La principale caratteristica del formaggio caprino? Quella di derivare dal latte di capra, ovvio! E invece no. In Italia la creatività del legislatore ha autorizzato la dicitura “caprino di latte vaccino”, come dire: formaggio di capra prodotto con latte di vacca. Leggi bene l’etichetta: questo assurdo è stato reso possibile alla sola condizione che, sul prodotto, la scritta “di latte vaccino” sia più evidente della parola “caprino”.Quando gusti il caprino, inoltre, per essere sicura della sua freschezza, controlla che sia bianco in ogni punto, sia in superficie sia all’interno, senza colorazioni anomale (gialline o rosate) che indicano uno sviluppo di microbi elevato. La pasta deve presentarsi cremosa e di sapore gradevolmente acido. Conserva i caprini in frigo tra 2 e 4 °C e consumali nel giro di una settimana.
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