Ti sveliamo i segreti di questo cibo importante per la salute. Perché è la principale fonte di calcio, il minerale che rinforza le ossa.
Latte fresco
È il migliore come sapore e nutrienti. Bevilo freddo (è più buono) e intero (è più ricco di vitamine A e D)
Al super trovi un’offerta infinita di prodotti di marchi diversi, anche di cooperative e consorzi locali. Come orientarsi nella scelta? Premesso che tutti i tipi di latte fresco in commercio sono mediamente di buona qualità (anche quello poco costoso è ok), ecco che cosa sapere per un acquisto a colpo sicuro. Il latte di Alta Qualità (esiste solo nella versione “intero”) per legge (la 169/89) deve contenere più sieroproteine: 15,5% del totale delle proteine nel confezionato rispetto al 14% di quello pastorizzato tradizionale. La ricchezza di questi particolari nutrienti è la prova che il latte è stato sottoposto a un trattamento termico più delicato, reso possibile dall’impiego di un prodotto più “pulito” alla partenza e “controllato” in ogni passaggio. La provenienza va indicata obbligatoriamente solo per il latte pastorizzato. Al latte genericamente italiano preferisci quello di montagna, di solito più gustoso. E non preoccuparti troppo della distanza chilometrica. La maggior parte dei gas serra (quasi 1200 g di CO2 per litro di latte) viene emessa durante la produzione in fattoria, non nel trasporto. Controlla la data di scadenza: eviterai di prendere un latte a lunga durata (23-25 giorni) che scade appena 48 ore dopo l’acquisto.
Quanto dura il latte fresco?
Latte fresco pastorizzato: 6 giorni. Viene sottoposto ad un trattamento termico a 72-80°C (max 76°C per l’Alta Qualità) per 15 secondi.
Latte microfiltrato: 10-15 giorni. Prima della pastorizzazione viene filtrato per eliminare gran parte dei microbi.
Latte fresco pastorizzato a temperatura elevata: 23-25 giorni. Viene trattato a 120-128°C per meno di un secondo.
Uht: dura di più ma è meno buono
La sigla sta per ultra high temperature. Il latte Uht è trattato a temperature altissime (140-150 °C), per 2-4 secondi, in modo da eliminare ogni forma batterica. Dura da 3 a 5 mesi nella dispensa e dopo l’apertura va conservato in frigorifero. La zona d’origine non deve essere dichiarata in etichetta (si stima che circa i 3/4 arrivino dall’estero). Acquistalo se non fai la spesa tutti i giorni, ma non stupirti se ha un gusto diverso rispetto a quello pastorizzato. L’elevato calore al quale viene sottoposto lo modifica.
Latte fortificato
È arricchito di vitamine, minerali, Omega 3. Scopri quando è giusto acquistarlo.
Alcune sostanze sono già contenute nel latte di partenza (il calcio, il fosforo e, in quello intero o parzialmente scremato, le vitamine A e D): la loro presenza viene solo rafforzata. Altre (vitamine C, E, grassi Omega 3) sono interamente aggiunte. Ma servono? Sì alla vitamina D se non ti esponi al sole. Questa sostanza viene prodotta dall’organismo soprattutto grazie all’azione dei raggi ultravioletti. È presente solo in pochi alimenti, tra cui il latte, ma in quantità scarse: appena 0,06 mcg in 100 ml di quello fresco intero, secondo uno studio della facoltà di agraria di Milano). I latti fortificati ne apportano circa 1 mg. Preferisci quelli che forniscono anche calcio e fosforo, utili sempre per le ossa. No agli Omega 3 anche se non mangi il pesce: il fabbisogno di questi grassi che fanno bene al cuore è di almeno 940 mg per una dieta da 1700 calorie. Quantità difficile da raggiungere bevendo latte arricchito: l’aggiunta è minima.
Latte ad alta digeribilità
Dal sapore molto dolce, è ok per chi non tollera il lattosio, lo zucchero del latte latte
Ti basta berne un bicchiere per correre subito in bagno? Potresti essere intollerante al lattosio, il principale zucchero del latte, perché il tuo organismo produce quantità insufficienti dell’enzima lattasi, che è il responsabile della sua digestione. Per sapere con certezza se sei intollerante puoi fare il breath test, che misura quanto idrogeno è presente nell’aria che espiri dopo avere assunto 5 g di lattosio. La soluzione comunque non è rinunciare al latte. Per prima cosa puoi provare a berlo a piccoli sorsi, nel corso della giornata, per rieducare il tuo intestino. Alcuni studi su persone con deficit di lattasi hanno dimostrato che un apporto di soli 7 g di lattosio, pari a un bicchiere di latte da 150 ml nell’arco delle 24 ore, non provoca alcun disturbo gastrointestinale. Oppure puoi puntare sui prodotti ad alta digeribilità. Grazie all’azione di alcuni enzimi il lattosio viene diviso in glucosio e galattosio. Prima dell’acquisto controlla l’etichetta e scegli il latte (meglio ancora se italiano) con le minori quantità del fastidioso zucchero.
Latte di capra: meno grassi e caseina ma lo stesso lattosio
Ecco la carta d’identità del latte di capra: meno caseina di quello di mucca (che significa minori probabilità di scatenare una reazione allergica anche se il rischio non è ridotto a zero), meno grassi (3,3 g anziché 3,6 in quello intero) che lo rendono più leggero e digeribile, stessa quantità di lattosio, che lo fa sconsigliare a chi è intollerante a questo zucchero. Quanto al costo: è decisamente più alto (3-6 euro al litro). Se vuoi assaggiarlo, preferisci quello fresco pastorizzato: è più buono e non contiene stabilizzanti (aggiunti al latte Uht per evitare che le parti liquida e solida si separino).
il latte fresco è sempre buono e rinfrescante. Io lo alterno al caffè neutro tipo nescaffè o al caffe d’orzo. Sento il bisogno di farlo sempre e comunque perchè contiene oli e vitamine essenziali al benessere del nostro organismo. quello a lunga conservazione dovrebbe essere più controllato dalla filiera agroalimentare senza contare le reazioni allergiche se si assume più di un bicchiere al giorno di quello di riso.