Da qualche giorno fatichi a prendere sonno o ti svegli in piena notte. Non preoccuparti. Si tratta spesso di un disturbo passeggero, dovuto a vari fattori psicologici (problemi al lavoro o in famiglia, separazioni, lutti). Prima o poi si risolve da sé. Ma vediamo cosa puoi fare nell’immediato.
Se fatichi ad addormentarti
Di fronte alla cosiddetta “insonnia iniziale”, no a sonniferi, ansiolitici o antidepressivi. Anche se la tua amica ti suggerisce una medicina che su di lei ha fatto effetto subito, lascia perdere: solo il medico può prescriverla. Meglio un rimedio naturale come una compressa da 300 mg di valeriana o 3 mg di melatonina da prendere ogni sera, due ore prima di andare a dormire. Altri consigli per predisporti al sonno? Non bere tè, caffè e alcolici dopo le cinque del pomeriggio. A cena, evita di consumare cibi ad alto indice glicemico come pasta, pane, pizza e dolci preparati con farina raffinata. Se la glicemia va alle stelle, si alza anche l’insulina, l’ormone che metabolizza gli zuccheri. Si è visto, infatti, che sono proprio i picchi di insulina, seguiti dal “down” ormonale, a svegliarti di notte in preda alla fame.
Se hai il sonno frammentato
Le donne che russano (il 9% di chi ha più di 30 anni) hanno il sonno frammentato. Prova a intervenire sui fattori che causano il russamento: perdi qualche chilo, smetti di fumare o, se non ce la fai, riduci il numero di sigarette. Inoltre, non bere alcolici e cerca di non dormire in posizione supina. Se riesci a non russare, eviterai di avere il sonno costellato da tanti microrisvegli.
Se ti svegli nel cuore della notte
Se ti svegli in piena notte e non riesci più a dormire, per prima cosa evita di rigirarti tra le lenzuola aspettando che ti torni il sonno. Alzati e cambia stanza perché la camera da letto “serve” solo a dormire. Vai in sala, bevi una tisana relax a base di camomilla, valeriana, passiflora e biancospino, leggi il giornale, ascolta una musica che ti piace o guarda un po’ di tv (niente thriller, però!). Ma non rimetterti a letto fino a quando non senti le palpebre che cedono. Inoltre, quando ti alzi, cerca di resistere alla tentazione di guardare che ora è, perché questa abitudine genera ansia che a sua volta mantiene l’insonnia». In pratica, elimina orologi e sveglie “a vista”.
Se sei già in piedi all’alba
È la cosiddetta “insonnia finale”. Niente drammi: alzati e comincia la giornata prima del solito, anche se è l’alba. Restare a letto peggiora la situazione e, anche ti sembra di dormicchiare, non sprofondi certo in un sonno ristoratore. Piuttosto, approfitta di questi tuoi risvegli precoci per fare una camminata o un po’ di jogging nel parco, prima di andare al lavoro. Esporsi all’aria aperta, alla luce del mattino, inibisce la sintesi di melatonina (causa di sonnolenza diurna) e aiuta a sincronizzare i ritmi sonno-veglia.
Fare sesso concilia il sonno?
Certamente. Gli studi di neurofisiologia dimostrano che fare l’amore prima di coricarsi concilia il riposo. Dopo l’orgasmo, infatti, si libera una “cascata” di neurotrasmettitori, quali la serotonina e le beta-endorfine: regalano una sensazione di totale rilassamento che “attira” il sonno come una vera e propria calamita.
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