La prostatite è l’infiammazione della ghiandola prostatica situata al di sotto della vescicola maschile. Porta ad una condizione dolorosa, causata in primis da una infezione persistente mixata a spasmi muscolari, che con il tempo infiammano la prostata.
L’infiammazione della prostata può insorgere per diffusione, diretta o linfatica, di patogeni dal retto, che si trova appena dietro ad essa. Il contagio può essere di origine ematica o rappresentare una complicanza di infezioni locali, come quella alla vescica (cistite) o all’uretra (uretrite).
La prostata è deputata alla produzione del liquido prostatico, dotato di azione antibatterica ed utile per aumentare motilità e resistenza degli spermatozoi.
Le cause vere e proprie sono ancora ignote alla medicina, l’unico dato certo è che colpisce fino al 50% degli uomini sessualmente attivi.
Le fasce più a rischio sono quelle di età compresa tra i 20 ed i 40 anni.
Questa patologia può accompagnarsi ad una serie di sintomi che si possono manifestare in maniera isolata o in associazione, esempio il dolore accompagnato dal bruciore in modo continuo.
Principalmente ne esistono due forme: acuta e cronica sempre di origine batterica.
Esiste anche la prostatite cronica di origine non batterica (detta anche prostatosi), prostatodonia e sindorme pelvica dolorosa e quella asintomatica infiammatoria.
Tra tutte, quella più comune è la cronica: essa può arrivare a qualunque età e può attenuarsi e scomparire senza un vero e proprio preavviso.
Prostatite: sintomi principali
Un primo sintomo che si registra,diciamo un primo campanello di allarme, è rappresentato dal dolore ma la maggior parte degli uomini considerano i disturbi fisici come normali, vuoi per paura o per pigrizia, tendendo così ad evitare dei controlli specifici e continuando ad andare avanti nella quotidianità ignorando veramente il problema.
Da non sottovalutare il sintomo urinario, soprattutto durante la notte in scarsa quantità (in questo caso parliamo di vera e propria pollachiuria).
Poi arriviamo al sintomo sessuale: eiaculazione precoce accompagnata da dolori nella zona della vescica, accompagnato da un senso di pressione addominale. A tutto questo potrebbe aggiungersi la febbre con dolori alla schiena provocando un generale senso di malessere.
A seconda dei sintomi rilevati esistono diversi trattamenti da approcciare.
Diciamo che l’infiammazione può essere curata insieme ad altre terapie che combinano l’approccio psicologico e fisioterapeutico.
Bagni caldi, rimedi naturali, farmaci antinfiammatori o rilassanti: curare la prostatite è possibile grazie ad un tempestivo consulto medico; solo un professionista sarà, infatti, in grado di aiutarvi ad individuare la soluzione più adatta per superare il disturbo velocemente.
Qualora si sviluppasse un ascesso è necessario un piccolo intervento chirurgico per drenare il pus. Durante la convalescenza è importante bere molti liquidi e placare l’attività sessuale (la terapia antibiotica andrà estesa anche al partner). Può essere utile la masturbazione in quanto l’eiaculazione favorisce lo svuotamento della prostata e l’allontanamento dei batteri che l’hanno colonizzata. Ad un adeguato apporto idrico, andrà associata una dieta non irritante, mirata alla riduzione del consumo di alcol, caffè, spezie e sempre attenta alla regolamentazione dell’alvo.
FATTORI DI RISCHIO
Diversi fattori, patologici e non, possono predisporre allo sviluppo di prostatite. Tra questi ricordiamo il diabete, l’immunodepressione, i microtraumi, la recente applicazione di catetere urinario, la prolungata astinenza sessuale e la stipsi ostinata. A differenza di altri problemi alla prostata, è molto più probabile sviluppare prostatite in età giovanile, anche prima dei 40 anni.
Infine ecco delle piccole prevenzioni: consigliamo un’attività fisica e sessuale regolare accompagnata da una dieta sana, tutto per rendere il corpo più forte.
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