Da qualche tempo hai una tosse stizzosa che non passa, accompagnata da bruciore in gola e dalla necessità di schiarire spesso la voce. Potrebbe non dipendere dal solito malanno di stagione e nemmeno da allergia. Gli attacchi sono più frequenti un paio d’ore dopo i pasti o nel cuore della notte? Questa situazione rivela un sintomo del reflusso gastroesofageo.
Che cos’è il reflusso gastroesofageo
Il disturbo è provocato dal passaggio di succhi gastrici “sfuggiti” allo stomaco che, risalendo, irritano e infiammano la mucosa della parte inferiore dell’esofago.
Di norma, il cibo passa dalla bocca all’esofago e poi nello stomaco. Una volta lì, il cibo non dovrebbe più risalire, ma procedere verso il duodeno. A evitare il ritorno del contenuto gastrico nell’esofago ci pensa una valvola chiamata cardias, che si chiude dopo il passaggio del cibo. Se, invece, quest’ultima non “tiene”, cibo e succhi acidi risalgono, irritando le pareti dell’esofago. Così, alla lunga, si infiammano e possono ulcerarsi.
I campanelli di allarme
- tosse stizzosa dopo i pasti o la sera appena ti metti a letto
- dopo aver tossito hai una forte salivazione
- bruciore in gola, come se fosse sempre irritata
- senso di acidità che risale dallo stomaco e difficoltà a digerire
L’influenza di emozioni e sentimenti
Ilo reflusso gastroesofageo non è solo la conseguenza di un problema “meccanico”: secondo la medicina tradizionale cinese, può essere legato a emozioni e sentimenti negativi repressi. Rabbia, insoddisfazione e frustrazione, trattenute a lungo, alterano la direzione del qi del fegato: in stato di disarmonia, “l’energia” che lo presiede va controcorrente e risale. L’organo si affatica, non funziona regolarmente e provoca acidità, reflusso e senso di nodo in gola.
Sintomi dal chiaro valore simbolico: non riesci più a tenerti dentro e a digerire parole e situazioni “che bruciano”. Forse, da troppo tempo, hai frenato o negato l’impulso a esprimere quello che pensi e la tua capacità di gestire eventi ed emozioni dolorosi si sta esaurendo.
Quella carenza di affetto
La tosse da reflusso si presenta soprattutto quando si è ansiosi e giù di corda. Chi ne soffre manifesta un atteggiamento rinunciatario, è introverso e non ha sviluppato una vera indipendenza emotiva, anche se apparentemente sembra di sì. Accusa il bisogno, frustrato, di essere amato, nel senso di nutrito d’amore: l’aumento dei succhi gastrici è quindi il segnale della carenza di affetto
così come avviene, fisiologicamente, nel neonato affamato che, però, non riceve nutrimento. Un disagio che può essere conseguenza del rapporto con una figura materna dominante o, al contrario, distante e che, in entrambi i casi, ha impedito lo sviluppo dell’autonomia affettiva. In questa pagina trovi un primo aiuto contro tosse e bruciore, soprattutto quando sei provata psicologicamente.
Anche gli esercizi di qi gong sono un ottimo antidoto contro gli eccessi di emozioni negative. È consigliabile un consulto dal medico per valutare se è necessaria la visita dal gastroenterologo. Se te la senti, prova a riflettere sul tuo passato, magari con l’aiuto di uno psicologo.
Rimedi naturali
Quando la colpa è dello stress
Se, oltre alla tosse, soffri di bruciori e iperacidità, dovuti anche a sovraccarico emotivo e a uno stile di vita sregolato, il rimedio giusto è Nux vomica 5CH, 3 granuli, 3 volte al dì. Prova
lycopodium 5CH, 3 granuli, 3 volte al dì, quando il reflusso si manifesta nei periodi di affaticamento fisico e psicologico, con meteorismo e senso di sazietà dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. I rimedi vanno assunti a stomaco vuoto, prima dei pasti, per 2 mesi. Poi prosegui la terapia aumentando la diluizione alla 30CH per altri 2 mesi al ritmo di 2 somministrazioni alla settimana.
Stop alla tosse di notte
La sera, dopo cena, fai sciogliere mezzo cucchiaino di bicarbonato con succo di limone (leggi qui sotto), pari a un quarto di quello spremuto. Lascia decantare la schiuma prima di berlo. Aiuta la digestione e contrasta l’iperacidità notturna.
Per prevenire gli attacchi
Grazie alla loro componente amara, alcune erbe tonificano il cardias, cioè la valvola che regola il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco. Quindi ti aiutano a calmare i sintomi, ma anche a evitare il ritorno gastrico. Fatti preparare dal farmacista erborista un mix con Glycyrrhiza glabra (liquirizia), che protegge le mucose, melissa, lenitiva e antispastica e Aloe barbadensis per il suo effetto cicatrizzante e antiulcerativo. Versa acqua bollente in una tazza con un paio di cucchiai del preparato. Lascia decantare per qualche minuto, poi filtra. Prima di bere la tisana (deve essere tiepida), dopo i pasti, aggiungi 15-20 gocce di macerato glicerico di Ficus carica: ha un’azione disinfiammante, grazie alle proprietà digestive degli enzimi presenti nelle gemme. Continua per 4-6 settimane,anche se i sintomi sono già scomparsi.
Cibi da evitare
Oltre a caffè e tè, vino, cioccolato e agrumi, ci sono altri cibi “insospettabili” che possono peggiorare i sintomi: il pomodoro crudo, ma anche le cipolle, il formaggio fresco molle e la frutta secca. Semaforo verde invece per il limone: pur essendo un agrume, viene considerato un alcalinizzante che può aiutare a compensare l’acidosi tipica del reflusso.
Il QI Gong per gestire le emozioni negative
- Piedi a terra, separati, tieni le braccia morbide davanti al busto, appoggia una mano sull’altra, palmi verso l’alto, pollici e anulari a contatto.
- Inspirando dal naso, portati sulle punte, sollevando le braccia all’altezza del petto, palmi verso l’alto, gomiti aperti. Espirando dalla bocca, ruota i palmi verso il basso e torna nella posizione 1.
- Inspira dal naso e ripeti la figura 2: braccia all’altezza del petto. Poi portale in fuori, palmi verso il basso. Espirando dalla bocca, torna nella posizione 1, disegnando un semicerchio con
le braccia. - Inspirando dal naso, ripeti la figura 2 (braccia all’altezza del petto), poi distendile in l’alto. Espirando dalla bocca, palmi verso il basso, abbassale come nella figura 1, disegnando un cerchio.
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