L’allarme viene lanciato regolarmente ogni anno in autunno: “L’influenza di quest’anno, sostengono gli esperti, sarà più dura da sconfiggere rispetto agli anni passati”. I sintomi dell’influenza sono sempre gli stessi ma più accentuati, soprattutto nelle categorie a rischio (malati cronici, bambini, anziani e donne in gravidanza): febbre (non sempre presente), sensazione di malessere generale, cefalea e dolori osteomuscolari e respiratori, tosse, mal di gola.
Il vaccino antinfluenzale viene comunicato dal ministero della Salute, ma resta sempre la divisione tra gli esperti sull’utilità della vaccinazione, soprattutto come misura preventiva per coloro che non rientrano tra i soggetti considerati a rischio.
Vediamo cosa ne pensano due diverse scuole di pensiero…
Il vaccino antinfluenzale è consigliabile anche per le categorie ritenute non a rischio?
Si considera utile la vaccinazione solo in alcuni casi di soggetti a rischio e che predilige invece il supporto alle naturali difese dell’organismo attraverso strumenti diversi dalla vaccinazione con antigeni virali.
Il vaccino è un’opportunità per tutti e diventa un salvavita per i soggetti fragili anziani e per le persone di tutte le età con problemi cardiaci e respiratori cronici. Per un giovane è un’opportunità per evitare la malattia, che può interrompere le attività, e se in famiglia c’è un bimbo piccolo ho un soggetto a rischio e il vaccinato protegge così anche i suoi famigliari.
Perchè?
L’elevata mutabilità del virus stesso rende poco valido il supporto anticorpale, perché il virus influenzale, mutando in continuazione non viene più controllato dalla presenza degli anticorpi. Pensi che nelle settimane scorse in Australia, dove si è conclusa la stagione invernale e dove circolano i virus che passeranno da noi in Europa, si è ammalato il 3,5% dei vaccinati e il 4,5% dei non vaccinati. Come vede differenze minime che non giustificano il ricorso a pratiche che hanno anche dei possibili rischi e non solo possibili benefici.
Aumenta il titolo degli anticorpi anti emoagglutinina e neuroamindasi che neutralizzano la possibilità per il virus di penetrare nella cellula.
Ci possono essere effetti collaterali?
Gli effetti negativi di un vaccino possono esistere e sono molto ben documentati dai registri internazionali (VAERS). Per fortuna sono rari, ma vanno conosciuti e in questo senso il Ministero della Salute manca di trasparenza. Solo da pochi anni il sito parla (minimizzando) di eventi gravi, mentre fino al 2010 praticamente si diceva che l’unico effetto collaterale poteva essere un po’ di rialzo termico e il dolore sul luogo di iniezione (la bua sul sederino… che in realtà sarebbe sul deltoide e sulla coscia ma così ci intendiamo). In realtà la scelta vaccinale è un ottimo strumento di consapevolezza, ma deve essere legata a un consenso informato vero, che spieghi anche i rischi, pur poco frequenti, che ognuno incontra con questa scelta. Le reazioni gravi sono soprattutto quelle a carico del sistema nervoso centrale, con possibili sindromi di Guillaine Barré che determinano paralisi motorie per fortuna quasi sempre temporanee, ma che talvolta possono essere anche perenni.
Come per ogni atto medico ci possono essere effetti collaterali ed eventi avversi: i primi sono più banali (1% febbre autorisolventesi, 10% dolorabilità nel punto di inoculo e altri sintomi locali). Meno di 1 su un milione la possibilità di contrarre encefaliti. Tanti altre presunte correlazioni non sono dimostrate, non è poi necessario vaccinarsi ogni anno.
Il vaccino comporta il rischio di far abbassare le difese immunitarie? È vero che alcuni vaccini sostengono sostanze neurotossiche?
Si dice che vaccinandosi e smettendo di ammalarsi crescano le allergie. Nel caso del vaccino antinfluenzale non è così vero, perché spesso ci si ammala comunque, come in passato hanno dimostrato il Papa e intere squadre di calcio di Serie A. Il discorso sul mercurio è un discorso che dovrebbe essere superato dalle disposizioni italiane per i vaccini per l’infanzia. Invece per alcuni adiuvanti (come lo squalene) alcuni sospetti restano e non sono certo stati chiariti.
Ci sono tante credenze, studi incompleti, citazioni in giudizio, ma niente anche se gli antivaccinatori dicono che nascondiamo i dati.
È davvero possibile fare una stima di quanti italiani si ammaleranno?
Non si è mai vista una previsione dei virologi che fosse vera… In genere in questo periodo tutti dicono che l’influenza prossima sarà devastante, poi invece i numeri sono decisamente inferiori al previsto, e quando ci è stata proposta una pandemia, si è scoperto che dietro c’era chi non lavorava in limpidezza e trasparenza. Sui numeri degli ammalati servirebbe più cautela.
Sì, abbiamo il sistema di sorveglianza Influnet che segue un campione di popolazione dell’1% dei cittadini seguiti da 1.000 medici di famiglia, da questo campione si stima il totale sulla popolazione.
Omeopatia contro l’influenza
La maggior parte di questi prodotti non è molto diffusa in Italia, ma l’acquisto può essere fatto anche su Internet. Sebbene i rimedi qui descritti non presentino in genere effetti collaterali, si raccomanda di sentire il parere dell’omeopata prima di farli entrare nella nostra farmacia di casa: inoltre il medico potrebbe “aggiustare il tiro” della cura o della prevenzione per adattarlo alle caratteristiche e all’età della persona.
Oscillococcinum
Ha lo scopo di stimolare il sistema immunitario affinché possa provvedere validamente alla difesa dell’organismo. Molto utile nella prevenzione degli stati influenzali e delle malattie da raffreddamento in genere, ha dimostrato validi risultati anche nella cura di numerose malattie virali. Oscillococcinum 200 K (Boiron) si trova in vendita in Italia in confezioni da sei tubetti monodose. In molti casi l’omeopata potrà suggerire di aggiungere anche un altro prodotto omeopatico: Influenzinum, proposto come alternativa al vaccino antinfluenzale tradizionale.
Paragrippe
È un rimedio omeopatico tradizionale contro gli stati influenzali; lo si trova sotto forma di compresse da succhiare e in genere non presenta alcun effetto collaterale indesiderato. In caso di semplice raffreddore, sia per adulti sia per bambini oltre i 6 anni, si può assumere il rimedio specifico Coryzalia (Boiron), anche questo in compresse da succhiare, mentre contro la tosse stizzosa può costituire un valido aiuto Stodal (Boiron), sciroppo o granuli da sciogliere sotto la lingua.
Cephyl
Un ottimo rimedio contro i disturbi che si accompagnano all’influenza, dal mal di testa al catarro e alla febbre, il Cephyl (Boiron) non è un prodotto omeopatico in senso stretto: contiene infatti acido acetilsalicilico (il principio attivo dell’aspirina) e caffeina, cui si aggiungono le tinture madri di Iris, Belladonna, Nux vomica e altre. Si tratta di una buona soluzione contro febbre, mal di testa e altri sintomi influenzali.
il vaccino è utile alle persone con problemi di varia natura che si riflettono sul fisico e sull’intero organismo: chi è favorevole dovrebbe restare della stressa opinione per sempre, chi non è favorevole va informato lo stesso.